Saturday, February 6, 2010

Y vos de donde eres?


Dopo secoli ritorna l'ispirazione. Ormai l'italiano non é piú di mio dominio. Non penso in italiano, non sogno in italiano e parlo in italiano solo quando mi chiedono incantati 'oooh, por favor, hableme un poquito en italiano', seguito dall'immancabile 'oh! me encanta eso!' e cosí via, senza che la mia capacitá d'espressione migliori...Ay ay, i tempi del liceo e della parlantina ripiena alla massima di Plinio il Vecchio sono ormai aimé finiti...Comunque sia, per fortuna non sono ancora arrivata al basso livello della parlata giornalistica, e dato che Tatjana ha ancora speranze in me mi auto-impongo di mettere due parole una in fila all'altra.

L'Argentina. Allora, l'Argentina come dicono tutti é un mondo a sé, é l'Europa del Sudamerica. Ma secondo la mia modesta opinione é il caso di riaggiornare cliché e preconcetti perchè arriva un momento in cui questi ultimi non combaciano piú con la realtá. In Argentina di europeo c'é solo l'accento all'italiana, che non é europeo ma appunto italiano. Si beve vino, si fanno grigliate, si crede in dio, si vive di gossip e di apparenze...a pensarci bene tutto ciò é molto italiano...ma in realtá questo non é il volto dell'Argentina, ma della sua strana capitale. L'Argentina che personalmente ho adorato é quella meridionale, quella patagonica che io e Mau abbiamo rimandato a un prossimo futuristico viaggio (troppo da vedere, troppo da fare, abbigliamento non adatto al freddo patagonico etc, etc.). Bariloche è venduta al mondo come la Svizzera e io in Svizzera non ci sono stata, ma a vedere Bariloche incantato sulle sponde del Lago Nahuel Huapi e abbracciato da monti innevati ancora in piena estate mi ha fatto venir voglia di andarci appena possibile nella nostra vicina Svizzera! Que más? Nonostante tutto il mondo conosca Mendoza, io di questa cittá incredibilmente calda ho piú spiacevoli ricordi che altro. Cioé qualcuno mi ha sfilato la macchina fotografica, appropriandosi di una della macchine fotografiche compatte migliori sul mercato e di infiniti meravigliosi scatti non ancora back-uppati su cd/dvd! Ormai ci abbiamo messo una pietra sopra, ma Mendoza la lascio volentieri agli intenditori di vino perché l'unica cosa da fare in quei luoghi é appunto refrigerarsi al fresco super-umido di una bottega e imbriagarsi di vinello rinomato e barato (se il mondo costasse in peso argentino il clochard sarebbe ricco).

Che Guevara. Un altro nome che si ricollega alle terre argentine ma che piú giustamente é patrimonio di ogni uomo. Ad Alta Gracia, a due passi da Cordoba, c'è la casa-museo in cui Ernestito ha vissuto per parte della sua infanzia-adolescenza. é un museo bellissimo! in cui non c'è solo il Che rivoluzionario diventato eroe, ma anche il semplice bambino che leggeva ventimilaleghesottoimari e lo scolaro che andava male in ortografia e benissimo in storia e geografia. All'interno del museo tutto é vero, tangibile e umano. Ernesto poteva essere mio compagno di classe, aimé non lo é stato, oggi il Che é sulla magliettina di molti che probabilmente non si sono neanche chiesti che cosa pensava quando era al primo anno di medicina e non si era ancora messo a bordo della Poderosa insieme ad Alberto...A casa del Che ho scoperto che il Che ha avuto due mogli, compagne o come si voglia chiamarle, e ben 5 figli! Paradossalmente mi sono resa conto che 'Che Guevara' é qualcosa di talemente scontato che non mi era mai venuto in mente di metterlo su wikipedia e chiedermi se ha lasciato la sua prole nel mondo!!! Dovevo catapultarmi fino ad Alta Gracia per scoprirne tante!

In conclusione, torneremo in Argentina tre volte. Prima alle cascate dell'Iguazú che non ce le perdiamo manco morti, poi a Salta nel nord del paese, e poi in Patagonia (nel futuro). Ma non torneremo a Buenos/Malos Aires :P

Bife de chorizo mi mancherai!

2 comments:

Stan said...

Heej Maurice.... een lange broek aan? Hoe kan dat dan??

E & M said...

'mosquito-proof', klopt dat?!

+voelt als korte broek zo zalig!