Dopo circa un mese di silenzio, torno a scrivere perché Donatella è rimasta a secco di storielle!
Oggi ho deciso di dedicarmi solo a questo povero bistrattato blog, fino a quando gli occhi non ne potranno più, fino a quando vi avrò convinto a non spendere più un soldo per le vostre vacanze…Ma come sempre, andiamo con ordine.
Dal 14 al 18 luglio ci aspettava l’accademia europea di Jaca, paesino del pireneo aragonese. Prima di partire per Jaca a Madrid si boccheggiava come pesci fuor d’acqua e nonostante si possa andare in piscina, non è assolutamente lo stesso che avere il mare sotto casa e poterci sguazzare quando e come vuoi senza rendere conto né dinero a nessuno. Così, l’idea di andarci a refrigerare sui monti ci ha messo già dell’umore giusto. L’unica cosa che di per sé non ci è piaciuta è stata alzarsi alle 5 del mattino per prendere un autobus alle 6.15 fino a Zaragoza e da lì cambiare per Jaca…in totale 6 ore di autobus! Ma alla fine, siamo arrivati in tempo per una doccia, un pranzo e una siestita di mezz’ora prima di cominciare il corso.
Jaca è un delizioso paesino di montagna dove fa fresco al mattino e alla sera. È circondato da montagne ancora un po’ spruzzate di neve nel mese di luglio! e ha un centro storico minuscolo. Le strade sono a misura d’uomo e quella che a Jaca si chiama Avenida a Madrid sarebbe un callejón, mentre il callejón jacitano si chiamerebbe semplicemente calle a Madrid J In poche parole tutto si rimpicciolisce e torna a dimensione naturale. Durante i giorni di corso ci siamo dati al “turismo” e alla gastronomia locale, sentendo quasi per niente la nostalgia di Madrid!
Il corso in sé era popolato per metà da staccanovisti della serie ‘io mi arruffiano tutti’ (tra ambasciatori, ministri e professori i big non mancavano) e per metà da bimbetti universitari freschi freschi che erano a Jaca più che altro a far vacanza e che alle 4.30 del mattino circolavano ancora per la calle mayor cantando una specie di folklore aragonese…del resto come biasimarli: 5 giorni di hotel li ha pagati il governo d’Aragón?! :P
È anche per questo che per l’anno prossimo ci rifaremo un pensierino :)
Oggi ho deciso di dedicarmi solo a questo povero bistrattato blog, fino a quando gli occhi non ne potranno più, fino a quando vi avrò convinto a non spendere più un soldo per le vostre vacanze…Ma come sempre, andiamo con ordine.
Dal 14 al 18 luglio ci aspettava l’accademia europea di Jaca, paesino del pireneo aragonese. Prima di partire per Jaca a Madrid si boccheggiava come pesci fuor d’acqua e nonostante si possa andare in piscina, non è assolutamente lo stesso che avere il mare sotto casa e poterci sguazzare quando e come vuoi senza rendere conto né dinero a nessuno. Così, l’idea di andarci a refrigerare sui monti ci ha messo già dell’umore giusto. L’unica cosa che di per sé non ci è piaciuta è stata alzarsi alle 5 del mattino per prendere un autobus alle 6.15 fino a Zaragoza e da lì cambiare per Jaca…in totale 6 ore di autobus! Ma alla fine, siamo arrivati in tempo per una doccia, un pranzo e una siestita di mezz’ora prima di cominciare il corso.
Jaca è un delizioso paesino di montagna dove fa fresco al mattino e alla sera. È circondato da montagne ancora un po’ spruzzate di neve nel mese di luglio! e ha un centro storico minuscolo. Le strade sono a misura d’uomo e quella che a Jaca si chiama Avenida a Madrid sarebbe un callejón, mentre il callejón jacitano si chiamerebbe semplicemente calle a Madrid J In poche parole tutto si rimpicciolisce e torna a dimensione naturale. Durante i giorni di corso ci siamo dati al “turismo” e alla gastronomia locale, sentendo quasi per niente la nostalgia di Madrid!
Il corso in sé era popolato per metà da staccanovisti della serie ‘io mi arruffiano tutti’ (tra ambasciatori, ministri e professori i big non mancavano) e per metà da bimbetti universitari freschi freschi che erano a Jaca più che altro a far vacanza e che alle 4.30 del mattino circolavano ancora per la calle mayor cantando una specie di folklore aragonese…del resto come biasimarli: 5 giorni di hotel li ha pagati il governo d’Aragón?! :P
È anche per questo che per l’anno prossimo ci rifaremo un pensierino :)
da sx: Alfonzo, Pierre, mi chico, Borja e io lì dove mi vedete...
Un precioso rincòn
Entrata alla ciudadela, forte militare pazzesco, ingegno puro...mi chiedo se sia merito della mente umana o della necessità di difendersi dai francesi... :P
Bambi bambi bambiiii !!!
Un precioso rincòn
Entrata alla ciudadela, forte militare pazzesco, ingegno puro...mi chiedo se sia merito della mente umana o della necessità di difendersi dai francesi... :P
Bambi bambi bambiiii !!!
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